Hai mai sentito il detto "Squadra che vince non si cambia"? È una delle frasi più pericolose per la nostra felicità. Spesso, infatti, continuiamo a giocare in una squadra – un lavoro, una relazione, un'abitudine – che non vince più da anni. Ma restiamo lì.
Perché? Perché l'ignoto fa paura.
Nel mio lavoro, incontro spesso persone intelligenti e capaci che rimangono ancorate a situazioni dolorose per anni. Il motivo è umano e comprensibile: il dolore che conosciamo ci sembra più sicuro della felicità che non conosciamo ancora. Oggi voglio parlarti di come trasformare questa paura in carburante.
La crisi non è un fallimento, è un messaggio
La parola "Crisi" deriva dal greco krisis, che significa "scelta", "decisione". Non significa disastro. Significa che sei arrivato a un bivio.
Se stai vivendo un momento di forte stress, ansia o insoddisfazione, il tuo corpo e la tua anima ti stanno mandando un messaggio chiarissimo: "Il vestito che indossi ti sta stretto. Sei cresciuto."
Vedere la crisi come un nemico da sconfiggere ti toglie energie. Vederla come un segnale di crescita ti restituisce potere.
Come ho imparato a non temere il buio
Te lo dico non solo da Coach, ma da uomo. Nel mio percorso personale, ho dovuto guardare in faccia i miei demoni più di una volta. Ci sono stati momenti in cui il cambiamento mi sembrava un salto nel vuoto senza paracadute.
Ho imparato, cadendo e rialzandomi, che i "demoni" e le paure non spariscono ignorandoli. Spariscono quando li inviti a sedersi e chiedi loro: "Cosa siete venuti a insegnarmi?". I percorsi di crescita che ho affrontato mi hanno insegnato che dall'altra parte della paura c'è sempre la versione migliore di noi stessi.
Un esercizio pratico: L'altra faccia del "E se...?"
Quando pensiamo di cambiare vita (o lavoro, o città), la nostra mente inizia a bombardarci:
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"E se poi fallisco?"
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"E se me ne pento?"
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"E se perdo tutto?"
Voglio invitarti a fare un gioco. Prendi carta e penna e ribalta la domanda. Chiediti:
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"E se invece andasse tutto bene?"
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"E se rimanendo qui, tra 10 anni, avessi il rimpianto di non averci provato?"
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"Qual è il costo emotivo di NON cambiare?"
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